Verso il RomaEuroPride 2011, passando per il 14 dicembre 2010


Verso il RomaEuroPride 2011, passando per il 14 dicembre 2010

Il 14 dicembre sarà il giorno in cui il Parlamento voterà sulle mozioni di sfiducia al governo Berlusconi. Condividiamo lo stesso senso di liberazione di tante e tanti cittadine\i confidando che venga posta fine a questo governo composto da una classe dirigente rapace e arraffona che, in associazione con poteri corrotti e malavitosi, ha da due anni vessato il paese.

L’insediamento di questo governo è coinciso con lo scoppiare di una crisi economica descritta da molti illustri economisti come una crisi, e non la prima, sistemica del capitalismo. Appare chiaro che, su indicazioni del FMI e della BCE, i vari esecutivi nazionali hanno scelto come via di uscita dalla crisi lo smantellamento e la distruzione del sistema di welfare state dei singoli paesi, incluso il nostro. I costi della crisi sono stati abbondantemente scaricati sui lavoratori e le lavoratrici, attraverso le politiche economiche e di tagli alla spesa sociale che tutte e tutti conosciamo. Il caso italiano si distingue per il particolare scollamento fra i fasti della corte del Presidente del Consiglio, del suo entourage, del suo sistema di approfittatori corrotti e collusi e un paese sempre più impoverito e prostrato.

La crisi economica va di pari passo con quella sociale e culturale del paese. Questo governo, composto da una destra reazionaria con un ventre molle becero-leghista, ha svuotato di senso le istituzioni democratiche, ha tarpato le ali alla cultura, ha alimentato i peggiori bassi istinti, instillando l’odio e l’intolleranza per i cosiddetti diversi, siano essi migranti, poveri, disabili, lesbiche, gay e transessuali.

Una politica di odio resa possibile grazie anche al consenso dell’istituzione ecclesiastica, quella Chiesa che con il suo ipocrita moralismo si scaglia contro l’omosessualità e la transessualità la contraccezione, l’aborto e il diritto di disporre del fine vita ma che nulla o quasi dice del diffuso malaffare, della diffusa corruzione, dei comportamenti volgari e criminali del Presidente del Consiglio e della classe dirigente che lo sostiene.

Tireremo un sospiro di sollievo quando questo governo cadrà.

Ma ci preoccupa ciò che avverrà a partire dal giorno dopo la eventuale caduta del governo visti i diversi scenari che si stanno profilando. Non vogliamo qui entrare nel gioco delle ipotesi politiciste che non ci interessano.

Ciò che ci interessa è rimettere al centro delle nostre vite la politica, come costruzione dello spazio della vita comune, con una partecipazione pubblica che miri all’inclusione di tutti soggetti e le soggettività che compongono una società complessa. Vogliamo che nell'agenda politica, sociale e culturale ci siano le persone lesbiche, transessuali, gay e intersessuali e i diritti sino ad ora negati. Crediamo che la sessualità, l'orientamento sessuale e l'identità di genere debbano essere concetti legati alla libertà di scelta e all'autodeterminazione, fuori dalle dinamiche di marginalizzazione, violenza e autorità.

Il movimento delle e degli studenti ci ha mostrato che desiderare un mondo diverso è ancora possibile. Per questo continuiamo a mettere al centro del nostro pensare e del nostro agire la lotta per la difesa dei beni comuni - primi fra tutti la scuola, l’università e l’acqua - per la difesa del nostro patrimonio artistico e culturale, per la redistribuzione equa delle risorse, per la difesa dei diritti acquisiti e l’estensione degli stessi a tutti quei soggetti che ne sono sprovvisti, per un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e degli animali.
Se gli studenti e le studentesse ci stanno ricordando che “un'università diversa è possibile” allora noi diciamo che un altro mondo è possibile, che un'altra Italia è possibile e soprattutto necessaria. Per far ciò abbiamo bisogno dell'unità da parte di tutti i movimenti sociali, con la possibilità, insieme, di costruire l'anno politico verso il RomaEuroPride 2011.

Il gruppo romano di trans-lesbiche-gay-bisex-queer “Orgogliosamente” è vicino a tutti quei soggetti, singoli e organizzati, che è nelle strade, nelle piazze, sulle torri, sulle gru, sui tetti, sui monumenti in difesa della autodeterminazione e della laicità per una società libera, giusta e partecipata.



Orgogliosamente TLGBQ_ roma