SABATO 1 OTTOBRE 2011 GIORNATA INTERNAZIONALE
PER LA DEPATOLOGIZZAZIONE DEL TRANSESSUALISMO
Lottare per depatologizzare il transessualismo significa lottare per i diritti di tutte e tutti, rigettare l'idea di "malato", affermare le nostre identità fuori da ogni manuale diagnostico!
PER L'AUTODETERMINAZIONE DI TRANS, LESBICHE, GAY, INTERSEX, BI, QUEER!
PER L'AUTODETERMINAZIONE DI TRANS, LESBICHE, GAY, INTERSEX, BI, QUEER!
Dalle ore 17 a largo Goldoni, via del corso: pomeriggio di inform\azione
PRIDE BOX..PRIDE TUTTO L'ANNO!
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Con il termine “psichiatrizzazione” intendiamo la consuetudine di definire e curare la transessualità come disturbo mentale. Ci riferiamo anche alla considerazione di identità e corpi “non a norma” (quelli al di fuori della suddivisione dominante) come corpi e identità patologici. La psichiatrizzazione da' di fatto alle istituzioni medico-psichiatriche il controllo delle nostre identità di genere. La pratica corrente di queste istituzioni, motivate da interessi di stato, religiosi, economici e politici, riflette e riproduce il binomio maschio/femmina, spacciando questa posizione per quella “vera” e naturale. Questo binomio suppone la sola esistenza di due corpi (maschio o femmina) e associa un determinato comportamento a ciascuno di essi (maschile o femminile). Allo stesso tempo ha tradizionalmente considerato l’eterosessualità come l’unica possibile relazione tra i due. Quei corpi che non corrispondono anatomicamente all’attuale classificazione medica occidentale, vengono definiti “intersessuati” – condizione di per se già considerata una patologia.
Non intendiamo sottostare a nessuna etichetta o definizione impostaci dalle istituzioni mediche.
La patologizzazione della transessualità come “disturbo dell'identità di genere” è un tentativo gravissimo di controllo e normalizzazione.
• Ritiro della transessualità da tutti i manuali diagnostici,
• Diritto di cambiare nome e sesso sui documenti ufficiali senza doversi
sottoporre a valutazione medica o psichiatrica.
Lo Stato non deve avere nessuna giurisdizione sui nostri nomi, corpi o identità,
• Prendiamo qui spunto dal movimento femminista nella sua lotta per il diritto all’aborto e al proprio corpo: chiediamo il diritto di decidere liberamente se vogliamo oppure no modificare il nostro corpo. Chiediamo il diritto di proseguire nella nostra decisione senza impedimenti burocratici, politici o economici, né alcun altro tipo di coercizione medica,
• Finiscano gli interventi chirurgici sugli infanti intersessuati,
Il sito della campagna internazionale
http://www.stp2012.info/old/it
http://www.facebook.com/event.php?eid=216675661726022