Appello PutaTransFemminstaQueer

" Veniamo dal femminismo radicale, siamo le lesbiche, le prostitute, l*
trans, le immigrate, le sfortunate, le eterodissidenti… siamo la rabbia
della rivoluzione femminista e vogliamo mostrare i denti: uscire dagli
uffici del “genere” e delle politiche corrette e che il nostro desiderio
ci guidi, sempre politicamente scorrette, sempre disturbando, ripensando
e risignificando le nostre mutazioni.
Ormai non vale niente essere solo donne. Il soggetto politico
femminista “donne” ci è ormai troppo stretto, ed è escludente in se
stesso lascia fuori le lesbiche, l* trans, le prostitute, quelle col
velo, quelle che guadagnano poco e non vanno all’università, quelle che
gridano, le clandestine, le frocie…"*

                                                                    
                                  dal Manifesto Putatransfemministaqueer
  
Siamo stanche di sessere carine e comprensive, di stare a casa, di 
fare lavori di merda, di chiedere il permesso, di sorridere, di avere
stile, di farci toccare il culo…

Per troppi anni abbiamo chiesto un cambiamento sociale e istituzionale,
l’uguaglianza e i diritti civili come donne e come lesbiche, gay, trans.
Ci hanno risposto che i tempi non erano maturi, che sua santità non era
pront*, oppure che qualche concessione poteva essere fatta, per le
italiane, purché ci prestassimo al gioco delle retoriche e delle
politiche nazionaliste, razziste, securitarie, normalizzanti. Purché ci
prestassimo a dire che il pericolo per le donne e per le frocie sono gli
immigrati. Purché dimostrassimo di essere donne e omosessuali per bene.

Di fronte all’esplodere sulla scena pubblica di scandali sessuali che
hanno reso evidente la contraddizione di genere, ci siamo dette: se non
ora, quando? Ma non era ancora il momento per poter rigettare in blocco
il capitalismo pedo-pornografico-farmacologico che produce e regola
questo regime di sessualità.


Oggi, di fronte alla crisi che investe, oltre alle nostre vite, la
sovranità statuale, la rappresentanza, le forme della politica, è venuto
il momento di agire pratiche comuni a partire dalla complessità e dalla
molteplicità delle nostre collocazioni e situazioni, e di convergere
verso le lotte precarie per il reddito e per il diritto all’insolvenza.

E' venuto il momento di portare dentro di esse la critica
all’eterosessualità obbligatoria e alla violenza maschile, la ricerca di
immaginari postpornografici e di pratiche contrasessuali, per produrre
localmente momenti in cui saltino simultaneamente tutte le
stratificazioni del biopotere e del potere. Il neoliberismo è
intrecciato al biopotere e i nostri corpi, le nostre storie, e le
convergenze e alleanze che costruiamo, sono le pratiche che possono
sovvertirlo.

A partire dalla giornata di mobilitazione internazionale del 15
ottobre, che vedrà in piazza contro la crisi e la precarietà  student*,
lavorat*, immigrat*, scenderemo in lotta  per le nostre condizioni di
vita materiali.

Il soggetto precar* non è una figura astratta della produzione
postfordista: è un corpo parlante che comincia a esigere il suo "habeas
corpus".
Sappiamo di cosa parliamo quando nominiamo la ricattabilità politica,
sociale e sessuale sul luogo di lavoro; conosciamo bene lo sfruttamento
del corpo, dell’affettività, della capacità di relazione 24 ore su 24.
Lo sappiamo come donne, gay, lesbiche, trans, queer, da sempre, da molto
prima che diventasse una condizione generalizzata.

Il 15 non è che un passaggio: costruiremo uno spezzone che dia
visibilità alla presenza inter-trans/lesbo/femminista/queer, in cui ci
sia spazio per le pratiche anche diverse che ci caratterizzano.
Vogliamo uno sciopero precario in cui bloccare, assieme ai flussi
materiali e immateriali della produzione, anche i flussi di desiderio
sostenuti dal capitale, per fare irrompere uno spazio pubblico di
riappropriazione dei corpi e dei piaceri, di relazioni e affettività
altre.

“Siamo una realtà, operiamo un diverse città e contesti, siamo
conness*, stiamo generando alleanze e strutture proprie: non ci farete
tacere mai più.”*

Appuntamento sabato 15 in Piazza Esedra- Roma- Per adesioni,
prenotazione bus o comunicare altri spezzoni queer:
smaschieramenti@inventati.org
Partenze pullman da Bologna: appuntamento ore 5.30 autostazione,
partenza ore 6.00!


antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti
Frangette estreme
Fuoricampo Lesbian Group
MIT Movimento Identità Transessuali
Circolo PINK Verona